Pasta di Sicilia a filiera chiusa: sapore di grano e di sole


Pasta di Sicilia a filiera chiusa: sapore di grano e di sole

“Gli alberi! Ci sono gli alberi!
Il grido partito dalla prima delle carrozze percorse a ritroso la fila delle altre quattro, pressoché invisibili nella nuvola di polvere bianca; e ad ognuno degli sportelli volti sudati espressero una stanca soddisfazione.
Gli alberi, a dir vero, erano soltanto tre ed erano degli eucaliptus, i piú sbilenchi figli di Madre Natura.
Ma erano anche i primi che si avvistassero da quando, alle sei del mattino, la famiglia Salina aveva lasciato Bisacquino.”

Così racconta Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne Il Gattopardo.
Molti fra quei luoghi dell’interno della Sicilia sono rimasti immobili allo sguardo, come se il tempo non fosse mai passato. Il sole a picco e il caldo estivo sollevano ancora nuvole di polvere e il paesaggio attorno spesso è sconfinato ed arido.

Ci sono isole felici però in questi spazi di Sicilia in cui la terra è di nuovo e ancora lavorata e assecondata per dare il meglio di sè.

Dove i paesaggi mutano e le strade polverose portano a radure ombreggiate in mezzo ai campi coltivati, Non parrebbe quasi Sicilia! Dice sovente chi si avventura da queste parti.

Nella Valle del Belice, vicini a quel Bisacquino di cui sopra, da generazioni la famiglia Agosta coltiva a grano la grande estensione dell’antico Feudo Mondello, 270 ettari.

Di recente hanno chiuso la filiera del grano realizzando un pastificio artigianale in azienda, vicino ai campi di coltivazione. Qui macinano il loro grano, raccolto e selezionato, con un mulino la cui macina è in pietra naturale e poi trasformano in pasta la semola di grano duro: garantiscono così la completa tracciabilità dei loro prodotti, oggi più che mai a garanzia di un prodotto sano.

Siamo andati a vedere, curiosi di capire come è possibile che questa pasta che avevamo assaggiato ha sapore di grano. E di sole.

Ci spiega Alberto – che fra i cugini Agosta è l’agronomo, insieme curano la coltivazione e la qualità del grano prodotto, ed inoltre oggi è lui l’esperto nella realizzazione artigianale della pasta – che già da diversi anni applicano volontariamente il disciplinare dell'”agricoltura integrata”, sistema agricolo di produzione a basso impatto ambientale che, grazie all’uso coordinato e razionale di tutti i fattori della produzione, fa sì che si riduca al minimo il ricorso a mezzi tecnici che incidono sull’ambiente e sulla salute dei consumatori.

In tal senso applicano quindi la rotazione delle colture: la coltivazione del grano a giro salta un anno e segue sempre a quella di leguminose come ceci e sulla, in modo da arricchire naturalmente la terra ed ottenere materie prime di alto valore riducendo l’uso di mezzi tecnici.

A giugno poi – ci dice ancora Alberto – il grano si miete e lo si conserva in speciali silos cosicché, senza l’uso di fitofarmaci, si evita la proliferazione degli insetti dannosi per il grano.

Si macina poi il grano e la lenta rotazione della macina a pietra non stressa il chicco e ne preserva il germe e la crusca. L’impasto a lenta idratazione, la trafilatura al bronzo e la lenta essiccazione a bassa temperatura fanno sì che la pasta conservi il sapore e il profumo dei chicchi di grano da cui ha origine.

La pasta sicura da grano duro! Ho visitato il pastificio Mondello ed ho mangiato la pasta che producono, sentendo nel palato, nel sangue e nell’aria, la felicità delle cose che amavo da ragazzo. L’ho sentita sotto i denti, callosa e morbida, mentre sprigionava le onde elettriche dei nostri suoli.

Così ne parla Rosario Loria che ha vissuto in quelle terre fin da ragazzo e si emoziona oggi nello scoprire questa pasta straordinaria che ha origine da quel grano e che sa di pasta, di grano e di sole.

La Sicilia, una terra dove anche le pietre hanno sapore!

Per tutte le foto  – ad eccezione di quelle del confezionamento della pasta e degli astucci che sono della famiglia Agosta – si ringrazia @EdoardoGenovaPhotography

La famiglia Agosta con Innocenzo Iacono di Sale di Sicilia al Sicily Food Festival a settembre scorso.